Buongiorno miei cari viandanti, come state? Spero bene, anche se queste giornate sono veramente cariche cariche di energia e chiaramente il nostro corpo si stanca anche lui molto più velocemente.
Dunque siamo arrivati ad oggi che è il numero 17, e în più venerdì, che dire se ci fermiamo un attimo a pensare e dare peso alle superstizioni questo giorno e da prendere con le pinze!
L’eptacaidecafobia (dal greco ἑπτακαίδεκα “diciassette” e φόβος phóbos, “paura”) è la paura del numero 17. Il numero 17, in particolare abbinato al giorno venerdì, è ritenuto particolarmente sfortunato in Italia e altri paesi di origine greco-latina. Esistono diversi pregiudizi legati a esso, principalmente legati alla cultura popolare e alla superstizione. Una simile situazione si ritrova nei paesi anglosassoni nei confronti del numero 13 (triscaidecafobia).
In particolare il venerdì 17 è una ricorrenza considerata particolarmente sfortunata[5], in quanto unione di due elementi negativi: il venerdì (dal Venerdì Santo, giorno della morte di Gesù) e il numero 17.
Il venerdì 17 è una superstizione tipicamente italiana, non riscontrabile altrove. Nel mondo si ritrovano infatti altre date e altri numeri “negativi”: il venerdì 13 nei paesi anglosassoni, mentre in Spagna (paese anch’esso dalle radici latine e cattoliche), Grecia e in Sudamerica il giorno sfortunato è martedì 13.
Però ragazzi ne abbiamo passate così tante che io direi di lasciar perdere le superstizioni e goderci la giornata per quella che è, una nuova occasione di vivere al insegna della semplicità con chi vogliamo e con chi vogliamo bene.
Pratichiamo la gratitudine ogni mattina senza pensare al numero che porta e potremmo renderci conto che di negativo c’è ben poco se non i nostri pensieri che attirano la negatività.
E quindi miei cari io vi auguro una bellissima giornata di venerdì 17 e se avete esperienze da raccontarmi al riguardo vi aspetto con gioia.
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