Ciao anime in cammino e buon venerdì. Questa è stata una settimana ricca di novità, intesa, ma anche piena di sorprese, per quanto mi riguarda.
Mia figlia ha iniziato l’asilo per cui stiamo lavorando molto sul distacco, da qui voglio entrare nel argomento di cui voglio parlarvi.
Relazioni tossiche.
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Che siano relazioni d’amicizia o d’amore, quello che dobbiamo comprendere tutti è che devono essere reciproche in tutto, sia nel dare che nel avere. Bisogna costruire un equilibrio. Un amicizia come un rapporto amoroso, deve avere della basi sani su cui crescere.
Se mi rendo conto che sto sviluppando una dipendenza, nei confronti dell’amica o del compagno/marito/fidanzato, è giusto fare un passo indietro e analizzarsi. Andare al nocciolo della questione. Da dove arriva questo bisogno di attaccarmi al prossimo? Sento forse una qualche paura che mi lasci? Sento forse un bisogno continuo d’attenzione? Ho paura della solitudine? Sto sviluppando una certa gelosia, possessività nei suoi confronti?
Tutte queste domande possono darci una risposta più che chiara della relazione che abbiamo, come la stiamo vivendo?
Cosa sto accentando in questo rapporto pur di non rimanere sola? O pur di saperlo con me?
Molte sia donne che uomini, vivono succubi in una relazione senza avere la libertà di scelta, la libertà di esprimersi liberamente, senza la libertà di dare via ai propri sogni e portarli alla realizzazione.
Un rapporto sano, qualsiasi rapporto esso sia, non mette limiti, non mette catene ma soprattutto c’è fiducia è sincerità.
Non devo cambiare o stravolgere la mia vita per stare con qualcuno, ma piuttosto ci deve essere accettazione da parte di entrambi per quello che siamo e per quello che vogliamo raggiungere.
Possiamo fare dei cambiamenti, possiamo lavorarci su, ma perché sentiamo che sia la cosa giusta e che questo ci aiuterà nel ritrovarsi a metà strada, nel camminare insieme su una strada che abbiamo scelto insieme.
Spesso senza rendercene conto pretendiamo dall’altro che sia una persona diversa, arrabbiandoci anche se non vediamo quel cambiamento che noi desideriamo, senza mettere in conto che il cambiamento non può essere un obbligo, ma una volontà, un volere, e che non può essere imposto, ma bensì ognuno di noi, deve lavoraci affinché capisca che qualche cosa va trasformato dentro per cambiare fuori.
Tutte quelle domande che ci siamo fatti prima possono essere risposte alla nostra insoddisfazione, alla nostra irritabilità, al nostro essere eterni arrabbiati.
Ricordate che non siete alberi, se non state bene dove siete, vi potete spostare.
Questo è un argomento molto ampio che voglio continuare ad approfittare nei prossimi giorni se avrò tempo, ma è importante che si inizi a farsi quelle domande soprattutto chi si ritrova in ciò che ho scritto.
Per ora vi auguro un buon fine settimana e ne riparliamo presto.
Un abbraccio