Ciao miei cari viandanti, come state? Mi auguro tutto bene. Questo Maggio è stato super intenso, con alti e bassi vibrazionali, che hanno portato a luce ancora e ancora situazioni da analizzare, da guarire, da vedere, da prendere coscienza.
Ho già detto moltissime volte che il lavoro personale, di evoluzione non finisce mai, perché fin quando c’è vita c’è da imparare.
Detto questo voglio entrare in un argomento di essere “visti”. Ognuno di noi ad un certo punto della sua vita, si è trovato faccia a faccia con se stesso e con il mondo è il desiderio di essere considerato di essere riconosciuto come parte integrante di questo mondo è diventato un bisogno primario. Da qui, molti di noi, hanno accettato di essere altro, di fare parte di qualche gruppo di persone, di passare sopra a qualche idea che aveva di sé stesso pur di guadagnare un posto là vicino a qualcuno che si “vede”. Questo è uno dei grossi sbagli che ancora continuiamo a fare, adattarci al sistema, agli altri per poter piacere, per poter essere “qualcuno”.
Vi svelo un segreto, siamo tutti qualcuno, sia che la società ci conosce o meno, dal momento in cui ci siamo incarnati, siamo qualcuno. Che tipo di qualcuno vuole essere fa la differenza. Voglio semplicemente essere qualcuno, perché così non sono solo? Perché così la gente mi accomuna con gli altri? Perché così io mi sento meglio? Benissimo, sono liberissimo di fare queste scelte, e di continuare sulla mia strada, ma ci sarà sempre un altro tipo di qualcuno che vorrà essere diverso, che vorrà dire la sua, perché essere visti vuol dire anche questi, la mia opinione conta. E allora possiamo continuare questa guerra silenziosa ( in un certo senso) e cercar di vedere quale qualcuno spicca di più, oppure possiamo essere felice di quel qualcuno che abbiamo scelto di essere senza prevaricare la libertà di scelta di un altro.
Ciò che io ho scelto di essere per me non lo imponga a nessuno, perché non sta a me farlo, e perché non mi interessa più farlo. Sono stata sia dalla parte di chi voleva un gregge ma anche dalla parte di chi il gregge l’ha lasciato, e allora perché dovrei giudicare l’altro, non serve.
Accettare di voler essere in un modo tutto suo, è bellissimo, mettendo in conto che non potrai piacere a tutti, per cui fatti una ragione, va benissimo così, viva la diversità di pensiero e modo da vivere.
E qui aggiungo e chiudo questo discorso, prima di giudicare un qualcuno per le scelte che fa, chiediti se tu avresti mai il coraggio di fare qualsiasi scelta, perché non sbaglia quello che fa, ma sbaglia chi non fa è giudica pensando di essere nella ragione.
Nessuno ha diritto di giudicare, nessuno dovrebbe mai mettere bocca nella vita di un altro, perché siamo tutti liberi di vivere come vogliamo, di manifestarvi come ci pare e piace, alla fine ciò che facciamo per noi, ne risponderemo sempre noi.
Un bacio.