DiAli

La Dea Madre

Buona sera miei cari viandanti, e sabato sera e gran parte di voi stanno già pensando a come divertirsi stasera o lo sanno già.

Ecco io faccio parte di quelli che trova divertente cercare di capire cosa c’è dentro di noi e come attingere a quello che abbiamo già dalla nascita.

Oggi voglio parlare della Dea Madre … Perché? Perché è arrivata nella mia vita così al improvviso ma so che bisogna farli onore e scrivere anche di lei.

Cerchiamo di capire chi sia.

La Grande Madre, anche Grande Dea, o Dea Madre, è una divinità femminile primordiale, rinvenibile in forme molto diversificate in una vasta gamma di culture, civiltà e popolazioni di varie aree del mondo a partire dalla preistoria, sia nel periodo paleolitico, sia in quello neolitico.

La sua figura, che rimanda al simbolismo materno della creatività, della nascita, della fertilità, della sessualità, del nutrimento e della crescita, continuò ad essere conosciuta ad esempio dai Fenici come Ashtoreth, in Mesopotamia come Ishtar, dai Semiti come Astarte, in Arabia come Atar, dagli Egizi come Hathor, dai Greci e dai Romani come Cibele, ed altre ancora.

Connessa al culto della Madre Terra,essa esprimeva l’interminabile ciclo di nascita-sviluppo-maturità-declino-morte-rigenerazione che caratterizzava sia le vite umane, sia i cicli naturali e cosmici. Alla sua figura, in cui confluiva inoltre il mito della Grande Vergine, vengono ricondotte non solo le cosiddette Veneri dell’età della pietra, ma anche la Vergine Maria.Nella mitologia andina è conosciuta come Pachamama,tra gli aborigeni australiani come Kunapipi.

Per lo psicologo Jung, la Dea Madre rappresenta all’interno di sé sia la forza della Creazione, che quella della Distruzione, proprio come la Natura è in grado di fare.

Anche per lo studioso Neumann, la Dea rappresenta la Creazione del femminile inteso come “donna-corpo-vaso-mondo”. La potenza del dare la Vita, era nell’antichità quindi fatta risalire ad una Dea donna, non ad un Dio Uomo come avvenne successivamente.

 

Da molti chiamata Medea, Gea, o anche Iside, come in questo Inno che ben la descrive, rinvenuto in Egitto, e risalente al III° secondo a.C.:

 

“Perché io sono colei che è prima e ultima

Io sono colei che è venerata e disprezzata,

Io sono colei che è prostituta e santa,

Io sono sposa e vergine,

Io sono madre e figlia,

Io sono le braccia di mia madre,

Io sono sterile, eppure sono numerosi i miei figli,

Io sono donna sposata e nubile,

Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito,

Io sono colei che consola dei dolori del parto.

Io sono sposa e sposo,

E il mio uomo nutrì la mia fertilità,

Io sono Madre di mio padre,

Io sono sorella di mio marito,

Ed egli è il figlio che ho respinto.

Rispettatemi sempre,

Poiché io sono colei che da Scandalo e colei che Santifica.”

La Dea simboleggia quindi la Terra, colei dalla quale si nasce e alla quale si ritorna con la Morte. E così via in un ciclo infinito.

E’ sorgente di Vita, dal suo grembo nasce ogni cosa; simboleggia il trascorrere del Tempo, delle Stagioni, le fasi lunari.

Sono comunque svariate le epoche e le culture che hanno dato a questo Simbolo un proprio significato e punto di vista, ciò che è certo è che fin da tempi molto antichi questa Figura compare ed è venerata.

Per i Wiccan, ed altre correnti neopagane, la Dea triplice impersona i tre aspetti della Dea Madre (anche chiamata Madre Natura, o Grande Dea), spesso erroneamente identificata con Gaia, la Madre Terra (la Magna Mater romana).

I tre aspetti della Dea sono:

– la Giovane, (Brigid, Nimue, Durgā, Verdandi) pura e rappresentazione del nuovo inizio;

– la Madre, (Aa, Ambika, Cerere, Astarte, Lakshmi, Urd) generatrice della vita, disponibile e compassionevole;

– la Vecchia Saggia, (Hel, Maman Brigitte, Oya Yansa, Skuld, Sedna, Kālī) il culmine della vita nella totale conoscenza ed esperienza.

Questi tre aspetti rappresentano perciò il ciclo della vita: nascita, vita e morte, che si riproducono all’infinito in un cerchio continuo

In “La dea bianca” Graves scrive:

« La Luna nuova è la dea bianca della nascita e della crescita;

la Luna piena, la dea rossa dell’amore e della battaglia;

la Luna calante, la dea nera della morte.

Graves identifica il triplice aspetto della Dea con le tre fasi della Luna.

Questo Simbolo per i Wiccan è fondamentale e rappresenta il Tutto, colei da invocare, colei da pregare, colei che ci protegge e ci ascolta.

La Dea Madre la si può trovare in ogni filo d’erba, albero, foglia, ruscello, nella Luce della Luna, nella potenza delle tre fasi lunari, nella potenza della Creazione dal grembo materno, nella profonda sensibilità del femminile.

Potete portarla al collo come ciondolo, o come statuetta sui vostri altari, o anche solo nella vostra mente, quando guardando la Luna chiederete a Lei cosa desiderate…

e anche le Stelle, brillando, vi ascolteranno.

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