I reni, secondo la medicina tradizionale cinese, sono collegati al movimento acqua, LA RADICE DELLA VITA.
Quella dell’Acqua è una energia molto profonda: costituisce l’inizio e la fine di ogni processo nell’essere umano. È l’energia che viene fornita all’atto del concepimento.
Qui accumuliamo la nostra forza vitale. Nei Reni è conservato il Jing, l’essenza, del Cielo Anteriore (cioè quello ereditato, che determina la nostra costituzione di base) e del Cielo Posteriore (l’essenza estratta dal cibo e l’energia del respiro).
Il Jing del Cielo Anteriore è come se fosse una batteria che ci viene donata all’atto della nascita. La durata della nostra vita e la buona salute dipendono dalle sue caratteristiche. Con gli anni e con le nostre scelte di vita e alimentari determiniamo il suo consumo lento o rapido: ecco che in base alle nostre azioni possono mantenerne il contenuto il più a lungo possibile.
Questa batteria non la possiamo ricaricare. Possiamo però cercare di dissipare la sua energia il meno possibile. In che modo? Attingendo ad una fonte di energia alternativa: quella del Cielo Posteriore (o Acquisito), ovvero il cibo, che deve essere sano, naturale e bilanciato. E’ importante anche che questo cibo non sia eccessivo (mangiare troppo danneggia i Reni) e che non sia carente (se siamo in carenza di Qi Acquisito, andremo ad attingere da quello ereditato, riducendolo).
“Se i Reni sono forti, i denti sono saldi e i capelli crescono bene. Se l’energia dei Reni declina, i capelli cadono e si cominciano a perdere di denti (*)” (Su Wen). Questo lo sapevano bene nei tempi antichi, quando la forza di una persona era correlata alla sua chioma: basti pensare a Sansone, la cui forza si concentrava nella capigliatura. Dunque, se la nostra energia è forte, i capelli saranno lucenti, sani, forti. Se diventano opachi e cominciano a cadere, stiamo dissipando le nostre energie.
La Medicina Tradizionale Cinese è realmente psicosomatica. Un organo ha una valenza fisica, ma anche energetica, psichica. Nel caso dei Reni, lo psichismo associato è la Volontà (Zhi). Se i nostri Reni sono forti, la nostra forza di volontà sarà forte. Mancanza di forza di volontà, abulia, apatia, sono riconducibili ad una debolezza dei Reni.
Io voglio, dunque Sono. Nell’Acqua c’è l’Io. Nelle sue acque profonde troviamo l’inconscio. Se siamo in equilibrio, il nostro Io sarà ben strutturato, saremo sicuri. Diversamente, saremo pervasi da insicurezza e paure, anche immotivate. Gli attacchi di panico sono squilibri di Acqua.
L’odore associato ai Reni è il putrido (odore di acqua stagnante). Questo lo possiamo riscontrare nelle persone anziane: indica un deficit di Reni.
Il colore è il nero (scuro) che richiama la notte, il buio, la profondità. Una persona con squilibri di acqua si veste prevalentemente di nero.
Nella Diagnosi Orientale, questo colore lo possiamo osservare nell’area dei Reni (zona sotto gli occhi) che può diventare di colore scuro: questo ci parla di una sofferenza di quest’organo, e si riscontra quando siamo stanchi, stressati, quando abbiamo abusato delle nostre energie: abbiamo attinto al nostro jing, alla nostre riserve energetiche, dissipandole.
Anche il colorito assume un colorito grigio scuro se vi è una problematica ai Reni.
Il sapore è il salato. Questo sapore, se assunto in quantità moderate, sarà di nutrimento per i Reni. Tonificante per i reni potrebbe essere, ad esempio assumere acqua calda salata. Diversamente, se in eccesso, il sapore salato danneggia i Reni (e, di conseguenza, anche il Cuore).