Buongiorno e bentrovati a tutti! Come state?! Spero bene, spero che ognuno di voi abbia trovato il tempo per se stesso per mettere a nudo la sua anima come d’altronde sarebbe anche difficile che tutto ciò non succedesse.
Dopo mesi di chiusura forzata molti di noi si sono trovati “costretti” a vivere ventiquattro ore su ventiquattro con la persona amata con i figli altri magari anche con la suocera e altri ancora soli soletti,sono certa che non sia stato un percorso facile per nessuno, nessuno è davvero pronto a mostrarsi nella sua totalità davanti al altro anche se viviamo insieme da una vita, nessuno è davvero pronto a condividere ogni minuto della sua vita per un periodo cosi lungo.
Io personalmente sono stata chiusa tre mesi, e ammetto che al inizio ero terrorizzata di tutto questo perché per me era un esperienza nuova, e avevo davvero paura che il mio rapporto con la persona amata risulti in realtà un bleff, che sia poco veritiero e che alla fine ci saremo resi conto che non facciamo uno per l’altro. Poi ascoltandomi un pochino giorno per giorno ho compreso che era solo una mia paura, una mia insicurezza di non sapere cosa davvero l’altro pensassi di me, se li potevo bastare se potevo andare bene se ero io la prescelta davvero. Ho avuto modo e tempo di liberarmi da questi pensieri, ho avuto modo di vedere e sentire storie molto simile alla mia di altre donne con le mie stesse paure, altre che non sono state pronte ad affrontare queste paure e purtroppo le relazioni sono andate a raffreddarsi altre che come me hanno superato tutto ciò facendo un passo verso di loro e verso la vita insieme a qualcun’altro.
Quello che voglio dire e che ognuno nel suo piccolo ha fatto un percorso da cui non si torna indietro, non si può più pensare di ritornare alla normalità di tre mesi fa, perché non è più possibile, non pretendo neanche che tutto questo ci faccia persone migliori ma di sicuro saremo diversi, di sicuro guardiamo al futuro con una prospettiva diversa che sia di coraggio o di paura e sicuramente diversa di quella che avevamo prima dell’inizio della pandemia.
Il ritorno sul posto di lavoro e una valvola di sfogo almeno per me che ho bisogno di fare un po di movimento ma non sono più così legata, non sono più così immersa nei miei doveri perché onestamente ho compreso che lavoro per vivere per potermi permettere uno stile di vita che desidero e non vivo per lavorare, non sono il mio lavoro ma sono una persona che ha bisogno di lavorare e credetemi e molto diverso.
Sono stata sempre molto precisa in tutto ciò che ho fatto, perché volevo essere impecabile, volevo che nessuno avesse nulla da dirmi, nulla da obbiettare, però mi rendo conto che tutto questo non conta più, se non ci sei tu si fa presto a sostituirti, quindi non sprecare la tua vita per un apprezzamento, vivi sereno e lascia che sia.
La vita e nostra e dobbiamo averne cura, pandemia o no siamo importanti e come tali ci dobbiamo trattare.
Per oggi vi lascio così, con un caro abbraccio virtuale e con la gioia di scrivere ancora.