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Mal di denti…scopri significato pisicosomatico

Tra tutti i dolori che possono affliggerci, il mal di denti è uno dei più difficili da sopportare, perché è in grado di paralizzare anche la mente, a volte rendendo difficile anche solo muovere la testa o pensare ad altro. Il dolore si manifesta con fitte lancinanti, estendendosi alle gengive e ai legamenti parodontali e, qualora coinvolga un dente posto lungo il tragitto dei nervi cranici, può scatenare nevralgie che provocano intenso dolore facciale, in particolare su fronte, occhi, mandibola, mento e guance, con gonfiore e, talvolta, formazione di ascessi. Il dolore, inoltre, si accentua al minimo stimolo, acutizzandosi sia alla minima variazione termica che masticando o anche semplicemente muovendo la testa.

disturbi psicosomatici sono quelle alterazioni fisiologiche conseguenza, in buona parte, di processi emotivi e attività inconsce.

Quando parliamo di psicosomatica del mal di denti, non facciamo riferimento a qualcosa di astratto. La psicosomatica della cavità orale è legata a processi biochimici che coinvolgono neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale. Questi neurotrasmettitori sono attivati da centri superiori stimolati, a loro volta, da processi cognitivi (processi emozionali inconsci).


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Da un punto di vista psicosomatico il digrignare i denti è un tentativo inconscio di scaricare un surplus di tensione psichica, una quota di ansia o aggressività che si è accumulata durante la giornata e che il soggetto tende a non esprimere.

Anche mordersi le labbra, l’interno delle guance e le altre mucose interne della cavità orale può sfociare in una vera e propria patologia. In casi estremi si parla di automutilazione quando il comportamento diventa cronico e continuo. Queste lesioni sono osservate in persone che portano un forte carico di stress ma possono essere correlate anche a disturbi di personalità come il disturbo borderline.

Per gli odontoiatri, il mal di denti psicosomatico è una sfida ardua, soprattutto per le difficoltà da affrontare prima di poter raggiungere una diagnosi definitiva.

Il dolore fantasma riguarda i pazienti che hanno rimosso un dente. A seguito dell’estrazione, infatti, il paziente potrebbe lamentare dolore al “dente mancante”. Anche in questo caso l’approccio odontoiatrico è molto complicato.

Quella della bocca che brucia è una vera e propria sindrome indicata come BMS, dall’inglese Burning mouth syndrome. In questi casi il paziente psicosomatico lamenta bruciare alla bocca in mancanza di afte, infezioni o qualsiasi altra causa. In psicosomatica la BMS è legata a una scarsa qualità della vita che viene affrontata inconsapevolmente. In pratica il paziente crede di avere una vita tranquilla ma il suo inconscio esprime tutt’altro. Il paziente, dunque, tenderà a somatizzare ansia, depressione e frustrazioni. Il bruciore alla bocca, quando occasionale, può essere correlato a senso di inadeguatezza.

 

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