Rigidità del collo, senso di nausea, vertigini, mal di testa, formicolio e intorpidimento a livello delle spalle e delle braccia fino alle mani, problemi alla vista (offuscamento) e all’udito (ronzio), perdita dell’equilibrio e tachicardia: sono gli sgradevoli sintomi del dolore cervicale (o cervicalgia), che ogni anno affligge il 30-50% della popolazione, colpendo di più le donne e le persone di mezza età, soprattutto nelle ore mattutine. Le cause di questo problema sono varie e di differente natura, comprendendo sedentarietà e scarsa attività fisica, scorretta postura, sforzi eccessivi e fattori traumatici (colpo di frusta, lesioni ai muscoli e alle articolazioni del collo, colpi di freddo), malocclusione dentale, gengiviti e mancanza di un molare, patologie gastrointestinali (gastrite o disturbi a carico della cistifellea) e condizioni di stress psico-fisico.
In questa sede ci soffermeremo proprio su quest’ultime, che ci invitano a una lettura psicosomatica del dolore cervicale.
Una grossa fetta di cervicalgie sono dovute a somatizzazione d’ansia e quindi oltre ai rimedi classici per la cervicartrosi occorre trattare anche l’ansia. Il dolore cervicale è praticamente un irrigidimento dei muscoli di collo e spalle nello “sforzo di adattarsi” alle richieste provenienti dall’ambiente esterno. Per tali motivi dobbiamo imparare a leggere nelle diverse posture del collo rilevate sia all’esame obbiettivo che con la radiologia il risvolto psico-caratteriale del paziente che abbiamo di fronte, che ci sarà di grande aiuto nella scelta del rimedio di fondo (simillum)», scrive il dott. Pietro Prandi.
Composto da sette vertebre site nella zona posteriore del collo, il tratto cervicale rappresenta il vero tramite tra la testa e il resto del corpo, la razionalità e le emozioni, il pensiero e l’azione. Si tratta di una struttura molto complessa che ci informa sullo stato di equilibrio del nostro organismo, formata da due parti ben distinte dal punto di vista anatomico e funzionale (rachide cervicale superiore o “sotto-occipitale” e rachide cervicale inferiore), che si completano a vicenda nella realizzazione di movimenti puri di rotazione, inclinazione o flesso-estensione del capo.
Attraversato dal segmento superiore del midollo spinale, dalle radici dei nervi del plesso brachiale e dai vasi sanguigni vertebrali, il tratto cervicale costituisce una delle tre curve fisiologiche della colonna vertebrale (lordosi cervicale, cifosi dorsale, lordosi lombare) e riveste il ruolo fondamentale di supporto per il capo, consentendo al contempo ampi gradi di movimento per ottimizzare la funzione degli organi di senso che si trovano nel cranio, su tutti la vista. L’informazione proveniente dai meccanorecettori siti nelle strutture del collo è cruciale per interpretare i messaggi vestibolari e controllare le risposte motorie basate sui messaggi visivi: ecco perché il dolore cervicale può avere anche gravi conseguenze funzionali.Secondo la lettura psicosomatica il dolore cervicale colpisce individui unidirezionali, rigidi, particolarmente razionali, precisi e con alto senso di responsabilità, incapaci di cogliere ciò che avviene intorno a loro e di vivere a pieno ogni stimolo. Se all’origine della cervicalgia vi sono fattori quali ansia, stress o altri disagi psicologici si rivela dunque utile l’interpretazione della postura del collo, poiché ogni deformazione del tratto cervicale nasconde un preciso significato simbolico.Un “collo dritto” che ha perso la sua naturale curva fisiologica, ad esempio, tiene la testa troppo distante dal resto del corpo e rivela una persona rigida che cerca di tener lontane le emozioni.Diverso il caso del “collo paradosso”, caratterizzato dall’inversione della curvatura cervicale, che testimonia che siamo di fronte a un individuo ostinato tendente a fare tutto al contrario (il cosiddetto “bastiancontrario”) o l’esatto opposto di quello che vorrebbe.Veniamo dunque al caso del paziente “senza collo”, una situazione dovuta all’iperlordosi cervicale che comporta una riduzione degli spazi intervertebrali e un accorciamento della colonna. Questo caso riflette una persona concreta e resistente, purtroppo però gravata da pesi emotivi e schiacciata dal senso di responsabilità.Che dire poi del “collo in avanti”? Semplicemente che le vertebre superiori tendono a diventare sempre più rettilinee mentre quelle inferiori si curvano, un simbolo degli individui frenetici, sempre di corsa e protesi verso il futuro, che soffrono di ansia di anticipazione e non riescono a invertire la rotta anche quando necessario.Nel “collo inclinato” le vertebre sono tutte chinate verso un lato, come se il paziente fosse soddisfatto solo di un aspetto della sua vita, il razionale-logico o l’irrazionale-istintivo.Infine, il “collo ruotato” presenta la parziale torsione di due o più vertebre, denotando un individuo diplomatico, teso a controllare ogni situazione e a tener buoni rapporti con tutti.La cervicalgia che ha un’origine psicosomatica può essere trattata con numerosi rimedi, dall’omeopatia all’aromaterapia, dalla fitoterapia alla floriterapia, dalla ginnastica dolce alle tecniche di relax, fino alla fisioterapia e alla fisiokinesiterapia.