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Apparato respiratorio e significato psicosomatico…

Il respiro è vita: questa inizia con il primo atto respiratorio e finisce con l’ultimo respiro. Segna il passaggio dal chiuso all’aperto, dall’interno all’ esterno, dalla simbiosi materna ad un distacco contrassegnato da precarietà e angoscia di morte. Il tema collegato alla respirazione è quello della relazione. Il respiro è, quindi, correlato alla relazione con la madre, ma anche all’ambiente.

E’ caratterizzato da una dinamica introiettiva, contenitiva, passiva femminile e una espulsiva, attiva maschile. Siamo nel territorio della gola, che rappresenta il centro della comunicazione, della creatività, della capacità di raggiungere i nostri obiettivi. Le parole non dette, i sentimenti non espressi vengono tradotte come tossine che avvelenano l’apparato respiratorio. Caratteristiche collegate all’apparato respiratorio sono: il rispetto, l’affetto, la devozione, il rimpianto, la tristezza.

Si sbadiglia quando si ha sonno, fame, quando si è annoiati, là dove la noia è espressione di sazietà. Il singhiozzo è la difficoltà ad introiettare (incorporare). La tosse e lo starnuto sono due atti difensivi, si espelle qualcosa di pericoloso di cui bisogna liberarsi. La tosse riporta il tema della relazione interrotta (una tosse abbaiante porta in sè una carica aggressiva rivolta all’interlocutore); un colpo di tosse viene usato per prendersi una pausa e raccogliere le idee; una tosse stizzosa è sinonimo di una rabbia trattenuta.

All’origine di tutto questo, vi sono sentimenti di insicurezza, paura di non essere abbastanza incisivi.

Il naso

Inspirare, tic respiratori, tirare su con il naso, soffiare tenendo il naso chiuso sono tutti atti che possono indicare il rifiuto di qualcosa o rabbia. Il raffreddore può segnalare che si sta vivendo un momento difficile con tinte depressive, facciamo fatica a prendere una decisione, ad esprimerci. La laringe è legata alla funzione fonatoria. L’afonia è l’abbassamento o perdita completa della voce. E’ il tema della comunicazione: sento di non avere verità da esprimere, ho paura che questi miei bisogni non vengano ascoltati, accettati, compresi; senso di impotenza di fronte ad una forte emozione. Il nodo in gola ci porta a riflettere sulle cose che non ci permettiamo di dire con la parola. Trachea e bronchi propongono il tema del fuoco, dell’aggressività. L’asma è il tentativo di separazione da un materno simbiotico vissuto con ambivalenza: da un lato, viene invocata la presenza materna, dall’altro questo bisogno di dipendenza risulta una trappola da cui si vorrebbe scappare. L’ esigenza di queste persone è quella di essere protette costantemente, quasi circondate dalla madre come in utero. Legato al tema dell’ asma è quello delle allergie, l’alterata reazione immunitaria verso agenti esterni che, per l’allergico, richiamano temi, eventi, nuclei conflittuali spesso inconsapevoli ma significativi. Si tratta di individui rigidi, molto difesi, poco tolleranti. Nelle polmoniti abbiamo un bisogno di ritornare nell’utero. Qui, a differenza dell’asma, il bisogno di dipendenza è netto e molto arcaico. Nel pneumotorace abbiamo una compromissione della funzione difensiva.

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