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Angelo custode dei nati tra il 3 e il 4 novembre!

Sehaliah, angelo 45, dei nati dal 3 al 7 novembre

Sehaliah, o Sa’aliyah, è il 45esimo Soffio e il quinto raggio angelico nel Coro solare degli Angeli Virtù, nel quale amministra le energie del Sole. Il suo elemento è l’Acqua; ha domicilio Zodiacale dal 10°al 15° dello Scorpione ed è l’Angelo Custode dei nati dal 3 al 7 novembre. I sei Angeli Custodi dello Scorpione sono potenze che collettivamente fanno dei loro nati persone complesse, tenaci e determinate, dotate di forte sessualità e fascino, e di uno spirito libero che non si lascia dominare.

Seahaliah amministra le energie del Sole nel Coro solare delle Virtù: è dunque un angelo pienamente solare, che dona energia, vitalità, salute e lunga vita a tutti i suoi protetti, proprio come il sole le dispensa sulla terra. Tramite il suo intervento la persona malata potrà guarire, quella nata in una famiglia povera potrà arricchirsi, quelli che sono emarginati, degradati, umiliati, potranno essere elevati, ciò che è sterile potrà diventare fecondo. Bisogna pregare quest’Angelo perché ci sostenga e ci faccia partecipi di una Forza per cui il Testo Tradizionale ha definito questo Custode “Motore dell’Universo”. Con il suo aiuto i suoi protetti potranno volgere al Bene i loro impulsi; i loro progetti potranno concretizzarsi e a loro volta potranno risvegliare negli altri entusiasmi sopiti. Secondo Haziel Sehaliah trasforma le persone in viventi espressioni della forza morale, ovvero in pilastri atti a sorreggere l’Opera Divina. Egli è l’Angelo che infonde in noi la Saggezza, affinché la nostra Coscienza esprima il Bene, la rettitudine. La Volontà della persona esprimerà la Bontà e l’Amore; ovunque sarà presente ed operante, le eventuali difficoltà saranno facilmente superate. La persona in questione sarà l’incarnazione stessa delle speranze di ogni specie, colui che annuncia le migliorie, i progressi, i mutamenti positivi. Il soggetto sarà attore importante di un’opera umana; sarà testa visibile delle Virtù ( o dei difetti, se viene “preso” dal corrispondente Angelo dell’Abisso del suo tempo). In lui spiccheranno i valori della Società, e forse aspirerà a esserne interprete, in qualità di attore, recitando in film o in testi teatrali che osino mettere il dito nelle piaghe sociali.

Sappiamo che secondo la Kabbalah tre versetti dell’Esodo (ciascuno composto da 72 lettere), celano il codice dei 72 Nomi di Dio; e precisamente i versetti 19, 20 e 21 del capitolo 14. Riguardo alle origini delle lettere nel trigramma-radice di questo Nome, la lettera Sameq (serpente) proviene da: “Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro” (Esodo, 14, 19). La Aleph (testa di toro) viene dal versetto (Esodo, 14, 20): “venendosi a trovare fra l’accampamento degli Egiziani e quello di Israele”; mentre la Lamed (pungolo del bue) proviene da (Esodo 14, 21): “e l’Eterno, durante tutta la notte, ritirò il mare con forte vento da Oriente”. Il rebus formato da queste 3 lettere dà l’immagine della prosperità e suggerisce che questo angelo aiuti a superare le prove e sia d’aiuto per ottenere ricchezza attraverso l’onestà (interpretazione Muller/Baudat).

Le qualità sviluppate da Sehaliah sono volontà, resistenza, lena, umiltà, modestia, amore della verità; capacità di confondere i malvagi e gli orgogliosi, successo nelle attività agricole e nella gestione delle acque e delle foreste

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